domenica 18 febbraio 2018

I "PACCHII" DI ZAMPA: FRANCESCO MODESTO

Carissimi amici e compagni di tifo rosanero, questa sera inauguriamo una nuova rubrica.
Dopo "I MIEI PALERMO" e "CAPITANI ROSANERO" i cui pezzi potrete, se vorrete, rileggere all'interno del mio blog "http://ivantrigona.blogspot.it/" inizieremo da stasera a ripercorrere i fallimenti stagionali dell'era Zampariniana perchè, se è vero che il friulano ha avuto il grande merito di scovare e di portare qui a Palermo dei giocatori di caratura internazionale anche in tenerà età (salvo poi rivenderli per 4 lire) è anche vero che parecchie sono state le cantonate prese e spesso molto bonariamente dimenticate da tutti noi tifosi. La prima stagione di Maurizio Zamparini all'ombra del "Pellegrino" fu la 2002/2003; l'estate dell'esodo veneziano; la barzelletta dei furgoncini pieni di giocatori del Venezia di colpo catapultati con ogni mezzo giù, agli antipodi, proprio in quel di Palermo che era appena stato acquistato dal vulcanico ed instabile (già allora) patron. Tra i tanti giocatori che fecero le valigie e raggiunsero Palermo ve ne fu uno, un giovane, un ventenne appena arrivato in laguna dalla lontana Cosenza laddove aveva appena giocato un campionato di serie B da titolare, come terzino sinistro, lasciando molti addetti ai lavori a bocca aperta. Quel giocatore si chiamava Francesco Modesto. Francesco è nato a Crotone il 16 febbraio del 1982, sinistro di piede e di ruolo, cresciuto nel quartiere operaio di Crotone “La Unitaria” da dove iniziò a tirare i primi calci ad un pallone e da cui spiccò il volo proprio in direzione Cosenza prima e Venezia poi salvo ritrovarsi, per l'appunto, inaspettatamente nuovamente nel profondo sud con la maglia rosanero addosso. Di quel ragazzo calabrese si diceva un gran bene tant'è che si vociferava che avesse richiamato perfino l’attenzione di un club di caratura mondiale come il Barcellona.
<<Non so quanto fosse vero quell’interessamento - dichiarò in quel periodo ai media il giovane Francesco - ma so di certo che durante la gara Cosenza-Ternana in tribuna c’erano osservatori della società spagnola: era il mio momento migliore e c’erano altre squadre che mi seguivano. Poi invece, sono finito al Venezia>>... e quindi, aggiungiamo noi, al Palermo. Non fu mai chiara l'entità dell'operazione economica che portò Modesto da Cosenza a Venezia ma Zamparini puntava molto su questo ragazzo che avrebbe potuto rappresentare già allora per lui una bella speranza di "plusvalenza" futura. Ma non sempre le cose vanno come si vorrebbe, specie nel calcio, e così Francesco Modesto a Palermo visse una stagione e mezza in assoluta penombra, ricavandosi spazi irrisori (13 presenze in un anno e mezzo di cui solo qualcuna da titolare) e, soprattutto, venendo ricordato più per le innumerevoli incertezze tecniche che per le prodezze in campo. Modesto venne ceduto dapprima in prestito, nel gennaio del 2004, all'Ascoli per poi far ritorno a Palermo ed essere defitinivamente venduto, nell'estate del 2005 alla Reggina. Tutto sommato, lontano da Palermo, Modesto riuscì a ritagliarsi degli spazi importanti giocando dei buonissimi campionati nella massima serie proprio in quel di Reggio Calabria ma anche di Genoa (militando nella quale conobbe il massimo fulgore della propria carriera ed il massimo valore di mercato mai raggiunto pari a circa 6.000.000 di €), Bologna, Parma, Pescara per poi chiudere la propria carriera tra la serie cadetta con Padova e Crotone e, nel 2017, in Lega Pro, nel Rende ma non prima di aver vissuto alcune disavventure giudiziarie convogliate nel suo arresto per usura nel 2014, salvo poi essere, in seguito, riabilitato al termine delle indagini poichè tirato in mezzo senza alcuna base reale, sembra solo per vendetta, da un malavitoso che lo stesso Modesto aveva precedentemente denunciato. Oggi Modesto ha preso il patentino di allenatore ed allena proprio la Berretti della sua ultima squadra professionistica: il Rende e noi gli inviamo il nostro più sincero "In bocca al lupo" perchè possa intraprendere una carriera da "mister" ancor più soddisfacente di quella trascorsa come calciatore.

IVAN TRIGONA