Carissimi amici e compagni di tifo rosanero, questa sera inauguriamo una nuova rubrica.
Dopo "I MIEI PALERMO" e "CAPITANI ROSANERO" i cui pezzi potrete, se vorrete, rileggere all'interno del mio blog "http://ivantrigona.blogspot.it/"
inizieremo da stasera a ripercorrere i fallimenti stagionali dell'era
Zampariniana perchè, se è vero che il friulano ha avuto il grande merito
di scovare e di portare qui a Palermo dei giocatori di caratura
internazionale anche in tenerà età (salvo poi rivenderli per 4 lire) è
anche vero che parecchie sono state le cantonate prese e spesso molto
bonariamente dimenticate da tutti noi tifosi. La prima stagione di
Maurizio Zamparini all'ombra del "Pellegrino" fu la 2002/2003; l'estate
dell'esodo veneziano; la barzelletta dei furgoncini pieni di giocatori
del Venezia di colpo catapultati con ogni mezzo giù, agli antipodi,
proprio in quel di Palermo che era appena stato acquistato dal vulcanico
ed instabile (già allora) patron. Tra i tanti giocatori che fecero le
valigie e raggiunsero Palermo ve ne fu uno, un giovane, un ventenne
appena arrivato in laguna dalla lontana Cosenza laddove aveva appena
giocato un campionato di serie B da titolare, come terzino sinistro,
lasciando molti addetti ai lavori a bocca aperta. Quel giocatore si
chiamava Francesco Modesto. Francesco è nato a Crotone il 16 febbraio
del 1982, sinistro di piede e di ruolo, cresciuto nel quartiere operaio
di Crotone “La Unitaria” da dove iniziò a tirare i primi calci ad un
pallone e da cui spiccò il volo proprio in direzione Cosenza prima e
Venezia poi salvo ritrovarsi, per l'appunto, inaspettatamente nuovamente
nel profondo sud con la maglia rosanero addosso. Di quel ragazzo
calabrese si diceva un gran bene tant'è che si vociferava che avesse
richiamato perfino l’attenzione di un club di caratura mondiale come il
Barcellona.
<<Non so quanto fosse vero quell’interessamento -
dichiarò in quel periodo ai media il giovane Francesco - ma so di certo
che durante la gara Cosenza-Ternana in tribuna c’erano osservatori della
società spagnola: era il mio momento migliore e c’erano altre squadre
che mi seguivano. Poi invece, sono finito al Venezia>>... e
quindi, aggiungiamo noi, al Palermo. Non fu mai chiara l'entità
dell'operazione economica che portò Modesto da Cosenza a Venezia ma
Zamparini puntava molto su questo ragazzo che avrebbe potuto
rappresentare già allora per lui una bella speranza di "plusvalenza"
futura. Ma non sempre le cose vanno come si vorrebbe, specie nel calcio,
e così Francesco Modesto a Palermo visse una stagione e mezza in
assoluta penombra, ricavandosi spazi irrisori (13 presenze in un anno e
mezzo di cui solo qualcuna da titolare) e, soprattutto, venendo
ricordato più per le innumerevoli incertezze tecniche che per le
prodezze in campo. Modesto venne ceduto dapprima in prestito, nel
gennaio del 2004, all'Ascoli per poi far ritorno a Palermo ed essere
defitinivamente venduto, nell'estate del 2005 alla Reggina. Tutto
sommato, lontano da Palermo, Modesto riuscì a ritagliarsi degli spazi
importanti giocando dei buonissimi campionati nella massima serie
proprio in quel di Reggio Calabria ma anche di Genoa (militando nella
quale conobbe il massimo fulgore della propria carriera ed il massimo
valore di mercato mai raggiunto pari a circa 6.000.000 di €), Bologna,
Parma, Pescara per poi chiudere la propria carriera tra la serie cadetta
con Padova e Crotone e, nel 2017, in Lega Pro, nel Rende ma non prima
di aver vissuto alcune disavventure giudiziarie convogliate nel suo
arresto per usura nel 2014, salvo poi essere, in seguito, riabilitato al
termine delle indagini poichè tirato in mezzo senza alcuna base reale,
sembra solo per vendetta, da un malavitoso che lo stesso Modesto aveva
precedentemente denunciato. Oggi Modesto ha preso il patentino di
allenatore ed allena proprio la Berretti della sua ultima squadra
professionistica: il Rende e noi gli inviamo il nostro più sincero "In
bocca al lupo" perchè possa intraprendere una carriera da "mister" ancor
più soddisfacente di quella trascorsa come calciatore.
IVAN TRIGONA