mercoledì 4 luglio 2018

Non mi va di rattristare ma questi momenti fanno parte della vita. Parlo di tutto sui social: parlo di valori, di calcio, di sport, di politica, di problemi sociali, di lavoro, scherzo, mi arrabbio... ma chi mi conosce sa quanto dia estrema importanza ai sentimenti. Perché se ignori quelli hai finito!! La tua vita non ha senso!! Oggi ho vissuto un pomeriggio molto duro. Chi mi ha seguito negli ultimi mesi sa della scomparsa di mia madre, quasi 3 mesi fa e quando va via la mamma si porta via una grossa fetta del tuo cuore. Bene... Oggi credo si sia definitivamente chiusa la mia infanzia. Papà ha traslocato, lasciando la casa degli ultimi 30 anni della nostra famiglia. 30 anni sono lunghi... due terzi della mia vita! Avevo visto questa nostra, stupenda, casa vuota 30 anni fa, felice, insieme ai miei genitori, giovani, ai miei fratelli, ragazzi, bambini... Oggi mi sono ritrovato a fare il punto della mia vita. Solo, vagavo per quelle stanze così vuote e desolate... restavo immobile al centro di ognuna d'essa ad annusarne i profumi che un tempo sentivo, ad ascoltare i rumori, le risate, le grida, a rivivere le feste, le discussioni, i gesti d'affetto... La mia cameretta, così triste che sembrava piangere... ogni passo un aneddoto, ogni metro un ricordo. E mamma in ognuno d'essi. E poi la sua stanza... la camera da letto... le serate d'inverno in cui passavo a salutarla prima di andare a letto... o lei distesa in mezzo al letto a sfogliare i settimanali gossippari che adorava... la musica a tutto volume... i miei sogni... i loro... i suoi... E poi, in ultimo, la camera su in terrazza, la soffitta, laddove ho trovato 3 grossi scatoloni e 2 borsoni. Li ho aperti ed ho ritrovato i quaderni, i diari di scuola, i miei libri delle elementari, i miei album Panini dei calciatori, taccuini pieni pieni di statistiche sui calciatori stessi, la mia antica passione legata al sogno di poter fare, da grande, il giornalista sportivo... Prima di uscire ho voluto saltare l'ultima rampa di scale interne scavalcando il passamano come la vecchia pubblicità dell'Olio Cuore... lo facevo quando, da ragazzo, correvo via a vivere la mia indipendenza con i miei amici che bussavano alla porta di casa: Fabrizio, Stefano, Lelle... e quando sono atterrato giù da quel salto non ce l'ho fatta: l'armatura è crollata... il muro si è sfaldato... il sorriso ha lasciato il posto alle lacrime... copiose... discrete prima... singhiozzi, poi... Mio padre mi ha abbracciato forte... E dopo, tutto si è chiuso definitivamente con un tonfo di porta. Forse, a 45 anni, sono diventato davvero un uomo... chissà... o forse quel perenne ragazzino resterà sempre in me, pronto a saltare a piè pari, per l'ennesima volta, quell'ultima rampa di scale...

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