venerdì 13 luglio 2018

I PACCHI DI ZAMPA: ERNESTO FARIAS

Terza puntata de "I PACCHI DI ZAMPA". Il "pacco" di oggi risponde al nome di Ernesto "El Tecla" Farias, argentino di Trenque Lauquen nato il 29 maggio del 1980. Fu presentato nell'estate del 2004 cone il colpaccio di Maurizio Zamparini per il campionato di serie A, in realtà il calciatore argentino non era l'oggetto dei desideri di Francesco Guidolin e non era stato segnalato da Rino Foschi ma Zamparini lo volle fortemente, certo del suo titolo di capocannoniere del torneo di Clausura argentino con 13 reti in 15 partite e forte del suo "naso" che fin lì lo aveva spesso aiutato nel fiutare dei buoni talenti in giro per il mondo. Si narra che al suo arrivo a Palermo il giovane argentino venne scambiato per colui che doveva arrivare dopo mesi di trattative, ovvero Chevanton ma lui, Farias, per nulla infastidito si limitò a dire: "No, io sono Farias". Detto "el Tecla" per via di quei denti a forma di tasto di pianoforte il centravanti argentino arrivò a Palermo e venne provato per tutta la preparazione come partner d'attacco di Luca Toni ma Guidolin  di scendere a compromessi col Patron non ne voleva sapere e così Farias fini dritto dritto in panchina. Tuttavia per il buon Ernesto parlavano i 110 gol su 213 presenze nell'Estudiandes de La Plata in 7 stagioni giocate: insomma... uno che col gol si dava del tu. Ma come spesso capita (e capita spesso anche a Palermo) Farias in maglia rosa non ne azzeccava una. Utilizzato per 13 volte, delle quali solo un paio da titolare, per niente deludente nel suo incontro con la Juventus, col rientro di Luca Toni El Tecla torna in panchina laddove rimarrà praticamente per tutto il resto della prima parte di campionato. A Palermo El Tecla verrà ricordato solo per la straordinaria disciplina comportamentale e per la grande volontà culminata con la sola doppietta realizzata contro la Salernitana in Coppa Italia. Nel corso del mercato invernale, preso dalla "saudade" Argentina, fa rientro nel proprio paese trasferendosi al pluridecorato River Plate. Al suo arrivo in aeroporto Farias viene accolto da centinaia di tifosi e di giornalisti festanti, così come tradizione vuole per i più grandi campioni. Anche nel River Farias inizia a segnare a ritmi serrati e nel 2006 conquista il titolo di capocannoniere della Copa Libertadores (la nostra Champions League) per poi passare, nel 2007, nuovamente ad una squadra europea: il Porto. Con la maglia più blasonata del Portogallo Farias contribuisce sensibilmente, a suon di reti, alla conquista di 2 titoli nazionali e di una supercoppa. oltre ad esordire ed a giocare addirittura in Champions League dove disputerà 3 partite con la maglia del Porto. La carriera di Ernesto Farias prosegue ancor oggi nell'America di Cali (in Colombia) essendo frattanto passato dal Cruzeiro in Brasile, dall'Indipendente nuovamente in Argentina e dal Danubio in Uruguay. Ovunque Farias ha lasciato un ottimo ricordo, un grande contributo in termini di reti pesanti e di punti conquistati a suon di gol. Al termine della  stagione appena conclusa, Farias avrà collezionato la cifra record di 215 gol segnati in 6 diversi paesi del mondo. Farias, preso da oltre un decennio ad esempio come uno dei pacchi più sonori di Zamparini potrebbe, invece, rappresentare (a ragion veduta visti gli innumerevoli gol realizzati ovunque) il rimpianto più grande per l'imprenditore friulano e, un po', anche per tutti noi tifosi.

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