Viviamo tutti dei giorni anomali, immersi in ritmi inusuali, costretti in spazi obbligati e a doverci quasi inventare la maniera di far trascorrere un tempo che si è improvvisamente dilatato, per sopravvivere perfino ai nostri pensieri ed alle nostre preoccupazioni oltre che al "Covid 19" che si è annidato pericolosamente nelle nostre vite. Ed è proprio nella spasmodica ricerca del proiettarsi mentalmente verso pensieri piacevoli che ho pensato di coinvolgere i miei beniamini di sempre, gli ex giocatori del mio, nostro Palermo e quando pensi a qualcuno che Rosanero lo è stato ma continuerà ad esserlo a vita non puoi non pensare a lui, a Ignazio Arcoleo, giocatore, bandiera, capitano, allenatore, uomo vero, esempio puro di ciò che possa significare portare l'aquila Rosanero tatuata sul proprio cuore oltre che sulla propria carne. Il suo pensiero si articola come un crescendo di sensazioni, di passione, di dolore, di preoccupazione ma anche di amore e di speranza: <<Come tutti, anche io sono in quarantena per dare il mio contributo alla vittoria della scienza medica sul coronavirus. Provo dolore e tanta tristezza per tutte le vittime e per i tanti ammalati che lottano disperatamente per salvarsi e sono in ansia perenne per la salute dei miei familiari, dei tantissimi amici, di tutti gli italiani e di tutti i popoli minacciati dalla pandemia. I miei idoli, in questo delicato momento, sono tutti i medici, gli infermieri, il personale del pronto intervento, del 118, delle forze dell'ordine, e della protezione civile. Tutti coloro, insomma, che sono al fronte e combattono questa guerra>>. Le parole di Arcoleo incarnano il pensiero del padre, del marito, del parente, dell'amico, del collega o del cittadino ideale, di colui che nel proprio intimo si sente vicino con la mente e con l'anima a tutti coloro che vivono questo momento storico da protagonisti provando a fare la propria parte per dare un contributo contro un nemico comune, la squadra da battere del momento, non ultimi i lavoratori che vivono queste giornate con spasmodica attesa per capire cosa sarà del futuro loro e delle loro famiglie: <<Il mio pensiero va a tutti i lavoratori costretti a stare a casa senza lavoro, a tutti gli imprenditori ed a tutti i commercianti costretti a chiudere i loro negozi e soprattutto a tutte quelle persone che erano già senza lavoro...>> senza dimenticare gli stessi calciatori che, soprattutto nelle categorie minori non sempre godono di condizioni economiche eccelse: <<Penso anche a tutti i calciatori e a tutto il mondo sportivo professionistico e non che si è dovuto fermare... a tutti gli sportivi ed ai tifosi delle squadre di calcio che sono in ansia per la conclusione dei campionati. Ritengo che questi potranno riprendere solo quando il virus sarà debellato e non sarà certo in tempi brevi. Nessuno può dire quali decisioni verranno prese nel caso in cui la ripresa del paese iniziasse dopo la fine naturale dei campionati. Di sicuro ci sarà un ridimensionamento dei budget a disposizione delle squadre di calcio perché la crisi economica si farà certamente sentire nel breve termine>>. L'Arcoleo-pensiero si conclude con un possibile risvolto ed una speranza che il tecnico mondellano rivolge ad uno dei suoi pallini: i giovani calciatori, proprio quella categoria nella quale Arcoleo ha sempre e coraggiosamente puntato nelle proprie squadre tra le quali proprio il mitico "Palermo dei picciotti": <<Molte società di calcio potrebbero cambiare proprietà, altre per sopravvivere dovranno valorizzare i giovani calciatori della loro "cantera">> il ché, detto da un personaggio del suo spessore e della sua esperienza ci giunge proprio come un'eventualità assolutamente verosimile e chissà che proprio un tecnico di tale fattura non potrà rappresentare proprio la salvezza per molte società. Grazie, Maestro Ignazio... Il tuo punto di vista, la tua testimonianza sono e saranno sempre per tutti noi, tifosi Rosanero, un punto fermo nel mare agitato di questi giorni... Grazie per esserci sempre!!!
Ivan Trigona
molto interessante
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