domenica 29 marzo 2020

MASSIMILIANO PISCIOTTA... pensieri e parole di un cuore Rosanero ai tempi del Coronavirus


Massimiliano Pisciotta, "Masino" per tutti i tifosi Rosanero, è uno dei "cuori Rosanero" a cui, devo confessarvi, sono più affezionato per via della sua semplicità, del suo grande senso di appartenenza e per non essersi mai montato la testa. Pisciotta è un palermitano doc che proprio qui, nella sua città natia, ha vissuto le stagioni più luminose della propria carriera. Arrivò a Palermo, nella formazione Primavera, dal Ragusa nella stagione 1991/92, ma fu nella stagione successiva che ottenne il primo gettone di presenza in prima squadra. Da allora rimase da titolare sotto l'ombra del Castell'Utveggio per altre 3 stagioni, tutte tra i cadetti: stagioni 1993/94, 1994/95 e 1995/96, quella più esaltante, quella del Palermo dei Picciotti di cui lui fu uno degli elementi più rappresentativi. La sua maturità in campo fin da quando era un ragazzo gli valse, qui a Palermo, la fiducia incondizionata di tecnici come Salvemini, Vitali ed Ignazio Arcoleo. Memorabile la sua prestazione alle calcagna del bulgaro Hristo Stoičkov, fresco di pallone d'oro da un solo anno, a cui praticamente negò il pallone per tutta la gara durante la splendida vittoria ottenuta dal Palermo per 3-0 contro il Parma di Nevio Scala, in coppa Italia la magica sera del 30 agosto del 1995. Ho chiesto anche a Pisciotta un pensiero sul momento storico che stiamo vivendo e lui mi ha risposto con un messaggio molto significativo, pur se raccolto in poche parole, ma che assume tutti i contorni di un vero e proprio appello ai suoi vecchi tifosi: <<In questo momento così delicato e sofferto vi chiedo di stringere i denti e di restare tutti uniti per vincere insieme la partita più importante della nostra vita! Restiamo a casa! Un affettuoso saluto a tutti voi tifosi Rosanero>>. Ed io mi associo alla raccomandazione di Pisciotta, un consiglio saggio, di grande buonsenso, il consiglio di un amico... Il nostro amico Masino, "picciotto" di un Palermo che seppe farci tornare a sognare dopo tanto, tanto tempo.

IVAN TRIGONA 



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