Già dal momento del mio contatto non ho potuto non chiamarlo "Presidente". Perché lui fu il Presidente del Palermo della mia adolescenza, dei miei vent'anni e non riuscirò mai a non chiamarlo così. Giovanni Ferrara, massimo dirigente dei Rosanero dal 1989 al 2000 (periodo intervallato da una parentesi in alternanza con Liborio Polizzi tra la carica di Presidente e di Amministratore delegato) fu il papà di un Palermo che stazionava stabilmente tra le serie C1 e B, dopo la rinascita del 1987 ed il biennio sotto la presidenza di Salvino Lagumina. Un Palermo sicuramente meno "stellare" rispetto alla successiva epoca Zampariniana ma non per questo meno amato da tutta la tifoseria che anche allora, assetata di calcio importante, affollava la "Favorita" facendo registrare spessissimo il tutto esaurito. Giovanni Ferrara fu un Presidente accorto, attento a non fare passi più lunghi delle proprie gambe, spesso molto pragmatico, mai sbruffone, mai sopra le righe... Un vero signore ma allo stesso tempo un vero padre per tutti i giocatori e per lo staff. Mi è capitato personalmente svariate volte d'aver raccolto dalle voci dei beniamini rosa di quel tempo (come Biffi, Modica e tanti altri) il ritratto di un uomo di grande bontà, generosità e correttezza cui i giocatori volevano un gran bene. Si trattava di un calcio già abbastanza diverso, di un "circo" ancora abbastanza attento ad aspetti e valori che si sono andati via via perdendo fino al raggiungimento di una dimensione, quella attuale, totalmente più vicina ad un pianeta economicamente (e moralmente) distante anni luce. Ho, tuttavia, disturbato Giovanni Ferrara nella quiete di casa sua in un momento difficile come quello che stiamo vivendo proprio per conoscere il suo pensiero al riguardo e lui si è lanciato subito, con grande disponibilità, in un'analisi minuziosa relativa agli aspetti prettamente sportivi del momento e ciò non per superficialità bensì per il forte rispetto verso tutti coloro che in questo momento stanno giocando la loro partita più importante contro il Coronavirus e ancor più verso chi, questa partita, l'ha già persa. <<Purtroppo - esordisce - a complicare questo campionato, che nel suo procedere ci ha dato grandi soddisfazioni, è arrivata questa terribile pandemia. Nessuno può sapere quando questo riprenderà e se riprenderà. Qualcuno ipotizza, alla ripresa, di fare due partite alla settimana, altri che si debba procedere con i play off, altri, infine, che lo si debba considerare concluso e procedere in conseguenza alle promozioni e alle retrocessioni. Vedremo cosa accadrà, ma l'essere al primo posto con ben 7 punti di vantaggio sulla seconda ci deve far stare sereni perché la posizione in classifica del Palermo è espressione del suo valore e qualunque decisione non può prescindere da questo dato di fatto>>. Ferrara rassicura così, subito, i tifosi che sempre continua a rispettare profondamente aggiungendo ancora una menzione ai supporters ed una lode anche all'attuale dirigenza: <<Merito ai palermitani che hanno sostenuto la squadra con grande entusiasmo ed alla dirigenza che ha fatto quanto era nelle sue possibilità affrontando questa impresa con grande impegno e passione. Consentitemi, infine, di porgere il mio più affettuoso abbraccio al presidente Dario, che conosco fin da ragazzo, per il gran cuore profuso in questa affascinante avventura che sarà certamente gratificata dal successo che città e dirigenza meritano. Un forte abbraccio a tutti e FORZA PALERMO!!!>> Ferrara, il Presidente Ferrara, ci saluta chiudendo da tifoso vero e lasciandomi dentro, in fondo al cuore, un alone di nostalgia per un tempo passato, forse più avaro di successi ma tanto, tanto più denso di seguito e di partecipazione emotiva privi di alcuna condizione se non quella di poter sperare, anno dopo anno, di poterci ritrovare lassù, dove anche allora volavano le Aquile.
IVAN TRIGONA
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