domenica 5 aprile 2020

MAURIZIO D'ESTE... pensieri e parole di un cuore Rosanero ai tempi del coronavirus

Pappalardo, Marsan, Di Carlo, Manicone, Bigotto, Carrera (Marchetti), D'ESTE, Pocetta, Casale, Macrì (Sampino), Nuccio. Era questa la formazione del Palermo che, nel 1987, ripartiva da zero, dalla serie C2, dopo la radiazione ingiustamente subita agli albori della stagione 1986/87 e che lasció i tifosi palermitani per un intero anno senza calcio. Era il Palermo di Pino Caramanno, un Palermo nuovo di zecca allestito in quattro e quattrotto da Franco Peccenini per vincere subito. E così fu. Tra le più belle sorprese di quella squadra micidiale vi era lui, un ex "enfant prodige" di scuola milanista che 5 anni prima aveva stupito staff e tifosi rossoneri poiché capace di segnare subito, al suo esordio in serie B che poi rimase la sua unica apparizione in quel campionato e in quella categoria. D'este divenne prestissimo un protagonista qui a Palermo e fu molto amato dalla tifoseria che rimase presto ammaliata dalle sue giocate, dalla sua classe e dai suoi gol, visto che si laureò, alla fine della stagione, Vicecapocannoniere della squadra con 12 reti su 27 presenze, alle spalle di Casale che ne realizzò solo uno in più. Ma il motivo per cui Maurizio restò e rimarrà per sempre nella memoria di noi tutti tifosi Rosanero fu per una tripletta e non contro il Kroton, non contro la Pro Cisterna bensì contro il pluridecorato e titolato Ajax, squadra olandese conosciuta in tutto il mondo che venne a giocare a Palermo in amichevole con 6 o 7 nazionali olandesi in formazione. Era il 19 maggio del 1988 e al Palermo mancavano solo 3 partite per concludere un campionato che, comunque, era già virtualmente vinto. D'Este giocò la partita perfetta e fece ammattire i difensori dei lancieri tirando fuori una prestazione magistrale che gli consentì di buttare in fondo alla rete avversaria ben 3 gol. La quarta rete fu segnata da Pocetta. Un trionfo di cui parlarono i maggiori quotidiani sportivi nazionali ed esteri e D'Este visse un momento di straordinaria notorietà, assolutamente meritata ma, purtroppo, sterile ai fini degli sviluppi della propria carriera. D'Este venne confermato a furor di popolo per la C1 ma quella stagione, con Rumignani in panchina, non andò benissimo come la, precedente. Quel Palermo mancò d'un soffio la promozione perché arrivò 3° in classifica proprio all'ultima giornata dopo uno scontro diretto contro il Foggia pareggiato in casa per 1-1 (a Trapani laddove il Palermo giocava per via dei lavori alla Favorita per i mondiali del 1990) il 4 giugno del 1989. D'Este non scese in campo tantissimo: 21 volte realizzando solo 2 gol. Nel corso del mercato di quell'estate venne ceduto alla Pistoiese, in Interregionale, scendendo nuovamente di 2 categorie. Insomma, un talento che avrebbe meritato  assolutamente palcoscenici ben più prestigiosi... D'Este rappresentò uno di quei calciatori che avrebbero avuto i numeri per affermarsi in categorie più consone alle proprie doti tecniche ma la storia andò diversamente. L'ho rintracciato per conoscere il suo pensiero sulla situazione-Covid 19. Lui mi ha risposto con grande disponibilità: <<Da quando sono al mondo non ho mai visto una cosa del genere. Tutto il pianeta, ma soprattutto gli italiani, sono colpiti da un nemico invisibile al quale dobbiamo fare molta attenzione. Tutti insieme dobbiamo cercare di sconfiggerlo seguendo le regole che ci sono state imposte. So che è un sacrificio per tutti ma dobbiamo farlo e vedrete che presto finirà tutto. Un abbraccio a tutti i palermitani ma soprattutto a tutti gli italiani!>>. Anche da D'Este consigli che inducono al buonsenso e speranze per un futuro quanto più prossimo di positività per un ritorno alla nostra normalità. Ti abbracciamo, Maurizio, idolo di un Palermo passato alla storia perché nel calcio si può restare nel cuore della gente anche in serie C2 o, come quest'anno, in D purché si induca il tifoso alla gioia, al divertimento ed all'entusiasmo... Ingredienti che D'Este riuscì a cucinare alla perfezione per noi tifosi, affamati da sempre di buon calcio.

IVAN TRIGONA


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