lunedì 13 aprile 2020

VITO CHIMENTI... pensieri e parole di un cuore Rosanero ai tempi del Coronavirus

Quando ero bambino, avrò avuto all'incirca 6 o 7 anni, iniziavo ad interessarmi al calcio; mi piaceva giocarci ed iniziavano a piacermi tantissimo le partite del Palermo che amavo seguire insieme a mio padre, anche lui grande tifoso Rosanero. Ricordo che quando, nel pomeriggio, scendevo giù nell'area giochi dello stabile in cui vivevamo, trovavo spesso "i grandi"... I ragazzi, quelli già in età adolescenziale, che si sfidavano in interminabili partite, molto ma molto accanite. Io stavo lì, fermo, quasi ammaliato a guardarli studiandoli a fondo e ricordo ancora nitidamente quando vidi fare per la prima volta ad uno di essi un gesto che, di primo acchito, mi parve una magia: scoprii solo più tardi che era "la bicicletta". Lui disse solo, rivolgendosi ad un altro con tono di sfida: <<T'a firi a fari Chimenti? >> ma l'altro non ci riuscì e quasi ruzzoló per terra nell'accogliere la sfida. Erano proprio i tempi in cui Vito Chimenti giocava con la maglia rosa del Palermo addosso... Erano i tempi in cui tantissimi tifosi s'innamorarono di questo giocatore. Vito arrivò a Palermo nel 1977 e rimase "solo" 2 stagioni, ma in quelle 2 stagioni lasciò un segno indelebile nelle memorie e nei cuori di un'intera tifoseria tanto che ancor oggi, dopo oltre 40 anni, moltissima  gente oltre a ricordarlo continua ad amarlo. Era un centravanti che riusciva a veder la porta con estrema facilità e gran mestiere. Alla sua prima stagione palermitana, nel 1977/78, sotto la guida di Nando Veneranda e la Presidenza del grandissimo Renzo Barbera, il Palermo chiuse al 6° posto, a soli 4 punti dalla quota promozione e Chimenti stupì tutti: maggior numero di presenze in squadra (38) e capocannoniere Rosanero con 16 reti segnate, terzo in classifica finale marcatori a soli 2 gol dal bomber vincitore, Massimo Palanca. Era il Palermo di Majo, Borsellino, Di Cicco, Vullo, Osellame, Citterio... E Palermo iniziò ad innamorarsi di quel centravanti tracagnotto che si faceva rispettare come pochi in area di rigore avversaria. Chimenti restò a Palermo anche per la stagione successiva, il mister rimase "El Gringo" Veneranda ma vi furono numerosi innesti come il ritorno di Ignazio Arcoleo, poi Silipo, Magherini, Gasperini, Maritozzi su tutti, ma anche per quell'anno si arrivò fuori quota promozione, al 7° posto. Chimenti fu nuovamente il più presente (con 36 gettoni) ed il capocannoniere con 13 reti realizzate. Ma quella stagione ebbe comunque un ottimo motivo per passare alla storia del Palermo. I rosa raggiunsero la seconda finale di Coppa Italia della propria storia, questa volta contro una Juventus che in quel momento rappresentava la squadra di maggior spessore del campionato italiano: campione d'Italia in carica negli ultimi due anni e tanti, ma tanti, Nazionali del calibro di Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Scirea, Bettega, Causio, Boninsegna etc etc. Anche quella si rivelò una partita di gran sofferenza. Chimenti segnò subito, al 1° minuto di gioco, lasciando intravvedere la realizzazione  del sogno in ogni cuore rosa ma poi dovette lasciare il campo, durante l'intervallo, per un colpo subito da Cabrini. Il Palermo riuscì a tenere botta alla Juve fin quasi al termine, tra tante sofferenze, ma a 7 minuti dalla fine capitoló sotto un colpo del giovane e neoentrato Sergio Brio. Il resto è storia con la vittoria bianconera giunta solo a 3 minuti dalla fine dei tempi supplementari grazie ad una rete di Franco Causio, un nostro ex. Una nuova beffa. La delusione fu immensa un po' per tutti: tifosi, calciatori e dirigenti. Nel mercato estivo Chimenti venne ceduto al Catanzaro ma la storia d'amore col Palermo è sempre proseguita a distanza fino ai nostri giorni. Gli ho chiesto una sua impressione su quanto sta capitando di questi tempi e lui mi ha risposto con la sua consueta energia: «Nᴏɴ ᴄᴀᴘɪsᴄᴏ. Sɪᴀᴍᴏ ᴀʟʟ'ᴀssᴜʀᴅᴏ! Nᴇʟ 2020 ϙᴜᴇsᴛᴏ ᴍᴏsᴛʀᴏ, ϙᴜᴇsᴛᴏ ᴠɪʀᴜs ᴀᴛᴛᴀᴄᴄᴀ ᴜɴ ᴍᴏɴᴅᴏ ᴀʟʟ'ᴀᴠᴀɴɢᴜᴀʀᴅɪᴀ ᴛᴇᴄɴᴏʟᴏɢɪᴄᴀᴍᴇɴᴛᴇ... Aᴛᴛᴀᴄᴄᴀ ɴᴏɪ ᴄᴏɪ ɴᴏsᴛʀɪ Sᴍᴀʀᴛᴘʜᴏɴᴇ ᴜʟᴛɪᴍᴏ ɢʀɪᴅᴏ... Cᴏɪ ɴᴏsᴛʀɪ Cᴏᴍᴘᴜᴛᴇʀ ᴀᴠᴀɴᴢᴀᴛɪssɪᴍɪ... Nᴏɪ ᴄʜᴇ sɪᴀᴍᴏ ɢɪᴀ ᴀɴᴅᴀᴛɪ, ᴛᴀɴᴛɪ ᴀɴɴɪ ғᴀ, sᴜʟʟᴀ Lᴜɴᴀ... Mᴀ ᴄʜᴇ ɴᴏɴ ᴛʀᴏᴠɪᴀᴍᴏ ᴜɴ ᴀʀᴍᴀ ᴘᴇʀ ɴᴇᴜᴛʀᴀʟɪᴢᴢᴀʀʟᴏ...». Parole che sanno tanto di uno stupore rabbioso. Un ragionamento, quello di Vito Chimenti, che non fa una piega, secondo una logica che vede un mondo ormai sempre più avanti abbattuto, incredibilmente, da un virus sconosciuto e per questo ancora non sconfiggibile. Lo raccogliamo, questo sfogo del nostro Cuore Rosanero di oggi e sogniamo con lui che presto, in qualche parte del mondo, non importa dove, possa essere segnato il gol più importante: quello della scoperta del vaccino del Covid 19... Un gol di potenza, di forza... Si, un gol proprio alla Vito Chimenti!!!

IVAN TRIGONA


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