Emilio Belmonte fu l'ultimo acquisto effettuato dalla nuova dirigenza del Palermo al termine dell'ultimo giorno di mercato agli esordi della stagione 2000/01 di serie C1 (la quarta di fila in terza serie per i Rosanero) per rinforzare il reparto offensivo dei rosa guidati in panchina dal confermato Giuliano Sonzogni. L'uruguaiano fu prelevato dalla Pistoiese dove non aveva brillato con sole 6 presenze ed un gol segnato ma godeva di buone credenziali per i 14 gol segnati qualche stagione prima con la maglia della Nocerina sempre in serie C1. Il Palermo di Belmonte era anche quello di Max Cappioli, di La Grotteria, di Di Donato, di Bombardini, di Brienza, di Sicignano e di tanti altri giocatori di categoria superiore... Insomma uno squadrone costruito apposta per vincere il campionato inequivocabilmente e che così, in realtà, fece ma non senza qualche difficoltà di troppo nella fase finale dello stesso. Memorabile fu, infatti, la rimonta del Messina che seppe approfittare di un lungo momento di flessione dei cugini palermitani, dall'11° alla 15° giornata del girone di ritorno, culminato con l'esonero a sole due partite dalla fine di mister Sonzogni sostituito da un fedelissimo di casa Roma, Ezio Sella, che ebbe solo il grande merito di spezzare la serie negativa riportando entusiasmo e convinzione tra i rosa tali da consentire ai palermitani di tornare a vincere, provvidenzialmente, gli ultimi due incontri. Nessuno dei tifosi presenti dimenticherà mai l'ultima partita casalinga dei rosa, in casa contro l'Ascoli in contemporanea con Avellino-Messina, decisive per poter decretare il primo posto e quindi la squadra che sarebbe stata promossa direttamente in serie B. Due partite in un'unica partita; gli occhi sul campo e le orecchie alle radioline collegate con il Partenio di Avellino. Il Palermo, largamente rimaneggiato, con Belmonte che partiva dalla panchina per far spazio a La Grotteria lì a spingere con grande tensione emotiva e poi quel gol di Maggiolini rivelatosi poi decisivo, il tutto alternato alle continue notizie che giungevano dalla Campania laddove si giocava, invece, una gara molto più complessa e divertente con continui capovolgimenti di fronte ed innumerevoli occasioni da ambo le parti, gol annullati e parate decisive da parte dei portieri. Belmonte sostituiva al 26° l'Infortunato Palumbo riuscendo a procurarsi alcune buone occasioni purtroppo non concretizzate. Indimenticabile il finale dei due match in questione: piccolo trotto a Palermo con un Ascoli per niente intenzionato a mettere in pericolo la vittoria del Palermo e terrore puro proveniente da Avellino laddove allo scadere veniva concesso un rigore ai messinesi. Ricordo ancora il silenzio tombale piombato tra gli spalti, una roba mai sentita ne' prima ne' dopo quella domenica, così come tra i calciatori in campo, avvisati dalla panchina e bloccatisi di colpo in attesa di conoscere l'esito del rigore. Torino del Messina pronto sul dischetto e partita ferma a Palermo grazie alla più totale comprensione di arbitro e avversari. Torino batteva, il secondo portiere avellinese Sansonetti, che quel giorno non avrebbe neppure dovuto parare, respingeva il penalty... Il silenzio alla Favorita che si trasformava in brusio, poi in urlo per terminare in un boato liberatorio di gioia immensa che coinvolgeva anche i giocatori rosa in campo che si abbracciavano più felici che mai. Fu promozione in B... Fu gioia pura per tutta la città. Belmonte, che aveva iniziato il campionato da titolare segnando in poche giornate ben 4 gol, a partire da fine novembre si bloccò e pian piano fu scalzato nelle gerarchie da Elia che, al contrario, iniziò a segnare a spron battuto ma quei 4 gol (su 26 presenze accumulate) si rivelarono assolutamente decisivi per il raggiungimento di quella promozione stupenda. Ho ritrovato Belmonte grazie ai social e lui non si è fatto pregare nel rilasciarmi il suo pensiero sul momento storico che stiamo vivendo: <<Dobbiamo essere forti e rimanere a casa, solo così potremo sconfiggere il Coronavirus. Tutti insieme ce la faremo ❤️. Un grosso abbraccio a tutti voi>>. Poche parole ma di gran senso; un invito a ragionare e a non infrangere le regole per il bene di tutti e per limitare i contagi. Grazie Emilio... Fugace cuore Rosanero di 20 anni fa ma, come tutti coloro che hanno vestito la nostra maglia, sempre vivo nei nostri più bei ricordi.
Blog personale... Spazio destinato alle idee, alle chicche, ai pensieri, alle impressioni di un uomo normale che crede che condividere sia sempre meglio che chiudersi in se stessi.
martedì 31 marzo 2020
lunedì 30 marzo 2020
LUCA LUGNAN... pensieri e parole di un cuore Rosanero ai tempi del coronavirus
Il cuore Rosanero di oggi risponde al nome di Luca Lugnan, attaccante dell'estremo nord d'Italia (è nato a Udine) approdato nel profondo sud, sponda Rosanero, dopo due stagioni con indosso la maglia Rossazzurra dei nostri eterni rivali del Catania. Un inizio con qualche pregiudizio, quindi, dipanato poi con prestazioni caratterizzate dal massimo impegno e dalla grande generosità. Dobbiamo pur dirlo: il Palermo di Lugnan, guidato in panchina da Massimo Morgia e con Giovanni Ferrara in ufficio presidenziale, era un Palermo abbastanza limitato tecnicamente, alla sua terza stagione consecutiva di serie C1 e i suoi giocatori di punta, oltre allo stesso Lugnan erano Vicè Sicignano, Montalbano, Beppe Antonaccio e un Davide Bombardini ancora ben lontano dal giocatore che solo la stagione successiva avrebbe fatto innamorare l'intera tifoseria fino ad approdare in pochissimo tempo nella massima serie in pianta stabile. Anche quel Palermo, però, ebbe un carattere distintivo per cui poterlo ricordare negli annali: più o meno a metà campionato passò di mano dal Presidente Ferrara al patron della Roma Franco Sensi che posizionó sulla poltrona di massimo dirigente Sergio D'Antoni. La nuova proprietà volle subito lasciare la propria impronta cambiando allenatore (Sonzogni al posto di Morgia), parte della dirigenza ed operando subito alcuni acquisti che, tuttavia, migliorarono ben poco le prestazioni della squadra che alla fine si piazzó solo al sesto posto mancando clamorosamente anche l'ultima posizione disponibile per poter accedere ai play-off. Lugnan, nonostante un bottino non eccelso, riuscì a laurearsi capocannoniere di quella squadra siglando 6 reti al termine del campionato. Lo ricordiamo come un giocatore rapido e tecnico, gradevole a vedersi ma probabilmente un po' limitato dal mediocre tasso tecnico medio della squadra. Lugnan, che oggi fa l'allenatore, mi esprime così il suo punto di vista sul momento storico che stiamo tutti vivendo: <<Amici, questo problema del coronavirus ci sta mettendo a dura prova ma ora l'unica cosa da fare è aver pazienza e seguire le indicazioni che ci vengono date dalle autorità sanitarie. E' dura ma per evitare di essere contagiati e quindi di contagiare amici e parenti dobbiamo restare a casa e mantenere le distanze di sicurezza quando usciamo per fare la spesa. Quello che sta succedendo al nord non deve accadere anche al sud per cui è importante fermare il contagio seguendo le restrizioni che ci stanno imponendo! Mi raccomando: siate diligenti e rigorosi e lavorate da subito per prevenire questa situazione che al nord ha fatto, purtroppo, una strage!!! Lavoriamo di squadra e uniti ce la faremo... Un abbraccio per voi tutti!! >>. E si sa: i premurosi consigli di un vecchio amico non vanno mai ignorati.
IVAN TRIGONA
IVAN TRIGONA
domenica 29 marzo 2020
MASSIMILIANO PISCIOTTA... pensieri e parole di un cuore Rosanero ai tempi del Coronavirus
Massimiliano Pisciotta, "Masino" per tutti i tifosi Rosanero, è uno dei "cuori Rosanero" a cui, devo confessarvi, sono più affezionato per via della sua semplicità, del suo grande senso di appartenenza e per non essersi mai montato la testa. Pisciotta è un palermitano doc che proprio qui, nella sua città natia, ha vissuto le stagioni più luminose della propria carriera. Arrivò a Palermo, nella formazione Primavera, dal Ragusa nella stagione 1991/92, ma fu nella stagione successiva che ottenne il primo gettone di presenza in prima squadra. Da allora rimase da titolare sotto l'ombra del Castell'Utveggio per altre 3 stagioni, tutte tra i cadetti: stagioni 1993/94, 1994/95 e 1995/96, quella più esaltante, quella del Palermo dei Picciotti di cui lui fu uno degli elementi più rappresentativi. La sua maturità in campo fin da quando era un ragazzo gli valse, qui a Palermo, la fiducia incondizionata di tecnici come Salvemini, Vitali ed Ignazio Arcoleo. Memorabile la sua prestazione alle calcagna del bulgaro Hristo Stoičkov, fresco di pallone d'oro da un solo anno, a cui praticamente negò il pallone per tutta la gara durante la splendida vittoria ottenuta dal Palermo per 3-0 contro il Parma di Nevio Scala, in coppa Italia la magica sera del 30 agosto del 1995. Ho chiesto anche a Pisciotta un pensiero sul momento storico che stiamo vivendo e lui mi ha risposto con un messaggio molto significativo, pur se raccolto in poche parole, ma che assume tutti i contorni di un vero e proprio appello ai suoi vecchi tifosi: <<In questo momento così delicato e sofferto vi chiedo di stringere i denti e di restare tutti uniti per vincere insieme la partita più importante della nostra vita! Restiamo a casa! Un affettuoso saluto a tutti voi tifosi Rosanero>>. Ed io mi associo alla raccomandazione di Pisciotta, un consiglio saggio, di grande buonsenso, il consiglio di un amico... Il nostro amico Masino, "picciotto" di un Palermo che seppe farci tornare a sognare dopo tanto, tanto tempo.
IVAN TRIGONA
IVAN TRIGONA
sabato 28 marzo 2020
FRANCO FALCETTA... pensieri e parole di un cuore Rosanero ai tempi del Coronavirus
Di lui ricordo che era uno dei miei difensori preferiti, perché era uno tosto, uno che in campo dava tutto e che difficilmente accettava d'essere superato dal suo avversario. Quando arrivò a Palermo, nel 1984 avevo 11 anni e seguivo il Palermo già da almeno 5 anni... Dormivo sulla pagina più rosa dell'album della Panini e provavo ad imparare tutto sui miei eroi. Falcetta restò a Palermo per due stagioni in un periodo piuttosto "caldo" per la nostra città. Il primo campionato che giocò in maglia rosa fu di serie C1; quello fu anche il primo giocato in serie C dal Palermo, stagione 1984/85 sotto la guida di Tom Rosati, un sergente di ferro che sapeva come tirare fuori il massimo dai propri giocatori anche a suon di "ceffoni" quand'era il caso. Era il Palermo di Ranieri, di Paleari, di Lele Messina, di Majo, dei giovani De Vitis e Majellaro e... di Falcetta. Ma era anche, e soprattutto, il Palermo di Roberto Parisi, il Presidente che il 23 febbraio del 1985 venne trucidato dalla mafia a Partanna Mondello. La squadra proseguì sotto la guida del Vicepresidente Salvatore Matta. In quel campionato Franco collezionó 25 presenze e si conquistò la conferma per la stagione successiva, in serie B, a seguito dell'immediata promozione raggiunta al termine del campionato. Anche la stagione successiva, 1985/86, sarebbe stata ricordata per sempre nella storia del Palermo calcio. Al termine di un campionato massacrante iniziato in panchina da Giagnoni ma concluso da Veneranda i Rosanero si salvarono all'ultima giornata grazie a un gol del "primavera" Giovanni Tarantino che regoló il Monza. Nel frattempo il Palermo venne condannato, nell'ambito del secondo scandalo del calcio scommesse, a dover scontare una penalizzazione di 5 punti nel campionato successivo oltre alla squalifica di quasi tutti i propri calciatori in rosa, compresi il Presidente Matta e l'amministratore Schillaci, con pene variabili da 1 mese a 5 anni. Quell'anno Falcetta giocò allo spasimo per 25 volte segnando anche un gol ma il Palermo non riuscì ad iscriversi al successivo campionato cadetto perché fu dichiarato fallito dalla Lega Calcio per debiti pregressi. E il calcio sparì da Palermo per una stagione per tornare, in C2, nella stagione 1987/88. Due anni per Franco da Osimo qui a Palermo, ma due anni intensi, tosti, indimenticabili nel bene e nel male, ma tali da far restare il Rosanero per sempre nel cuore di Falcetta. Da me rintracciato e interpellato sul momento storico che stiamo vivendo snocciola il suo pensiero: <<Certamente il periodo che stiamo vivendo - ci dice - ha catapultato la nostra società all'interno di un film che alterna momenti di vita quotidiana a momenti di profondo scoramento perché se ci fermiamo un attimo a pensare, la situazione è più grave di quanto si pensi. L'Italia è falcidiata dai contagi e dai lutti e il continuo susseguirsi di notizie, a volte contrastanti tra loro, mettono ancora più ansia in ognuno di noi. Io penso - continua Falcetta - che sarebbe più giusto seguire in maniera pedissequa le indicazioni che ci vengono date dagli organi governativi con la speranza che qualcuno trovi presto un vaccino, ma abbiamo tutti fretta che questo avvenga il prima possibile>>. È a questo punto che Falcetta si congeda ma non prima di un affettuoso pensiero ai suoi ex tifosi e ai colori Rosanero: <<Abbraccio Palermo e i palermitani; vi voglio bene, dico "Forza Palermo" ma oggi bisogna anche dire "Forza Italia"!!! >>. Grazie Franco, roccia della difesa di un Palermo malconcio ma che abbiamo sempre amato.
IVAN TRIGONA
IVAN TRIGONA
venerdì 27 marzo 2020
LIBORIO POLIZZI... ᴘᴇɴꜱɪᴇʀɪ ᴇ ᴘᴀʀᴏʟᴇ ᴅɪ ᴜɴ ᴄᴜᴏʀᴇ Rᴏꜱᴀɴᴇʀᴏ ᴀɪ ᴛᴇᴍᴘɪ ᴅᴇʟ Cᴏʀᴏɴᴀᴠɪʀᴜꜱ
Prᴏꜱᴇɢᴜɪᴀᴍᴏ ɴᴇʟ ɴᴏꜱᴛʀᴏ ᴀғғᴀꜱᴄɪɴᴀɴᴛᴇ ᴄᴀᴍᴍɪɴᴏ ʟᴀꜱᴛʀɪᴄᴀᴛᴏ ᴅᴀʟʟᴇ ᴘᴀʀᴏʟᴇ ᴅᴇɪ ɴᴏꜱᴛʀɪ "ᴇx", ᴛᴜᴛᴛɪ ᴀᴄᴄᴏᴍᴜɴᴀᴛɪ ᴅᴀ ᴜɴ ᴜɴɪᴄᴏ ᴅᴇɴᴏᴍɪɴᴀᴛᴏʀᴇ: ɪʟ ᴄᴜᴏʀᴇ Rᴏꜱᴀɴᴇʀᴏ. Oɢɢɪ ᴠɪ ʀɪᴘᴏʀᴛᴇʀᴏ̀ ɪʟ ᴘᴇɴꜱɪᴇʀᴏ ᴅɪ ᴜɴ ᴀʟᴛʀᴏ ɴᴏꜱᴛʀᴏ Pʀᴇꜱɪᴅᴇɴᴛᴇ ᴅɪ ϙᴜᴀʟᴄʜᴇ ᴀɴɴᴏ ғᴀ, ᴇ ꜱɪ ꜱᴀ: ϙᴜᴀɴᴅᴏ ᴜɴ Pʀᴇꜱɪᴅᴇɴᴛᴇ ᴄɪ ʜᴀ ʟᴀꜱᴄɪᴀᴛᴏ ϙᴜᴀʟᴄᴏꜱᴀ ᴅɪ ʙᴜᴏɴᴏ, ɴᴇɪ ɴᴏꜱᴛʀɪ ᴘᴇɴꜱɪᴇʀɪ ᴇ ʀɪᴄᴏʀᴅɪ ʀɪᴍᴀʀʀᴀ̀ Pʀᴇꜱɪᴅᴇɴᴛᴇ ᴀ ᴠɪᴛᴀ. Lɪʙᴏʀɪᴏ Pᴏʟɪᴢᴢɪ ғᴜ ᴀʟᴛᴇʀɴᴀᴛɪᴠᴀᴍᴇɴᴛᴇ, Pʀᴇꜱɪᴅᴇɴᴛᴇ ᴇᴅ Aᴍᴍɪɴɪꜱᴛʀᴀᴛᴏʀᴇ Dᴇʟᴇɢᴀᴛᴏ ᴅᴇɪ ʀᴏꜱᴀ ᴅᴀʟʟᴀ ғɪɴᴇ ᴅᴇɢʟɪ ᴀɴɴɪ ᴏᴛᴛᴀɴᴛᴀ ᴀʟʟᴀ ᴍᴇᴛᴀ̀ ᴅᴇɪ ɴᴏᴠᴀɴᴛᴀ ɪɴꜱɪᴇᴍᴇ ᴀ Gɪᴏᴠᴀɴɴɪ Fᴇʀʀᴀʀᴀ ʀɪʟᴇᴠᴀɴᴅᴏ ᴜɴ Pᴀʟᴇʀᴍᴏ ʀɪɴᴀᴛᴏ ᴅᴀ ꜱᴏʟɪ ᴅᴜᴇ ᴀɴɴɪ ᴅᴀ Sᴀʟᴠɪɴᴏ Lᴀɢᴜᴍɪɴᴀ. Iɴ ᴍᴇᴢᴢᴏ, ᴛᴀɴᴛɪ ᴍᴏᴍᴇɴᴛɪ ᴅɪ ᴜɴ ᴄᴀʟᴄɪᴏ ᴄʜᴇ ᴘᴏᴛʀᴇᴍᴍᴏ ɢɪᴀ̀ ᴅᴇғɪɴɪʀᴇ ᴅ'ᴀʟᴛʀɪ ᴛᴇᴍᴘɪ ᴘᴇʀ ᴠᴏʟᴜᴍɪ, ᴠᴀʟᴏʀɪ ᴇ ꜱᴇɴᴛɪᴍᴇɴᴛɪ ꜱᴠɪʟᴜᴘᴘᴀᴛɪ. Fᴜ ᴜɴ Pᴀʟᴇʀᴍᴏ ᴄʜᴇ ғᴀᴄᴇᴠᴀ ʟᴀ ꜱᴘᴏʟᴀ ᴛʀᴀ ʟᴀ ꜱᴇʀɪᴇ B ᴇ ʟᴀ ꜱᴇʀɪᴇ C1 ᴛʀᴀ ᴍᴏᴍᴇɴᴛɪ ᴇꜱᴀʟᴛᴀɴᴛɪ ᴇᴅ ᴀᴛᴛɪᴍɪ ᴘɪᴜ̀ ʙᴜɪ. Dɪ ʟᴜɪ ᴄɪ ᴇ̀ ʀɪᴍᴀꜱᴛᴏ ɪʟ ʀɪᴄᴏʀᴅᴏ ᴅɪ ᴜɴ ᴜᴏᴍᴏ ꜱᴏʟɪᴅᴏ, ᴄᴀᴘᴀᴄᴇ ᴅɪ ᴀʟᴛᴇʀɴᴀʀᴇ ᴍᴏᴍᴇɴᴛɪ ᴅɪ ᴘᴀᴛᴇʀɴᴀ ᴅɪꜱᴘᴏɴɪʙɪʟɪᴛᴀ̀ ᴇ ᴅɪ ᴀғғᴇᴛᴛᴏ ᴀ ᴍᴏᴍᴇɴᴛɪ ᴅɪ ᴅᴜʀᴇᴢᴢᴀ ᴘʀᴏᴘʀɪᴏ ᴄᴏᴍᴇ ᴜɴ ᴘᴀᴅʀᴇ ɴᴇʟʟ'ᴀᴍʙɪᴛᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴘʀᴏᴘʀɪᴀ ғᴀᴍɪɢʟɪᴀ, ɴᴇɪ ᴄᴏɴғʀᴏɴᴛɪ ᴅᴇɪ ᴘʀᴏᴘʀɪ ғɪɢʟɪ. Pᴏʟɪᴢᴢɪ, ᴅᴀ ᴍᴇ ꜱᴏʟʟᴇᴄɪᴛᴀᴛᴏ ꜱᴜʟ ᴍᴏᴍᴇɴᴛᴏ ᴄʜᴇ ꜱᴛɪᴀᴍᴏ ᴠɪᴠᴇɴᴅᴏ, ᴍɪ ᴍᴀɴɪғᴇꜱᴛᴀ ʟᴀ ᴘʀᴏᴘʀɪᴀ ᴅɪꜱᴘᴏɴɪʙɪʟɪᴛᴀ̀ ᴄᴏɴ ɢʀᴀɴᴅᴇ ᴇɴᴛᴜꜱɪᴀꜱᴍᴏ ᴇꜱᴛᴇʀɴᴀɴᴅᴏ ᴜɴ ᴘᴇɴꜱɪᴇʀᴏ ᴅɪ ɢʀᴀɴᴅᴇ ꜱɪɢɴɪғɪᴄᴀᴛᴏ: <<Nᴇʟʟᴀ ꜱᴜᴀ “Cᴀᴠᴇʀɴᴀ ᴅɪ Pʟᴀᴛᴏɴᴇ”, ɪʟ ғɪʟᴏꜱᴏғᴏ ɪᴍᴍᴀɢɪɴᴀᴠᴀ ɢʟɪ ᴜᴏᴍɪɴɪ ᴄʜɪᴜꜱɪ ɪɴ ᴜɴᴀ ɢʀᴏᴛᴛᴀ, ғᴀᴄᴄɪᴀ ᴀʟ ᴍᴜʀᴏ, ɪɴᴄᴀᴛᴇɴᴀᴛɪ ᴇ ɪᴍᴘᴏꜱꜱɪʙɪʟɪᴛᴀᴛɪ ᴀ ᴠᴏʟᴛᴀʀᴇ ʟᴀ ᴛᴇꜱᴛᴀ ɪɴᴅɪᴇᴛʀᴏ ʟᴀ ᴅᴏᴠᴇ ʙʀᴜᴄɪᴀᴠᴀ ʟᴀ ʟᴇɢɴᴀ ᴄʜᴇ ꜱᴄᴀʟᴅᴀᴠᴀ ʟᴀ ᴄᴀᴠᴇʀɴᴀ. Lᴀ ғɪᴀᴍᴍᴀ ᴄʜᴇ ᴀʀᴅᴇᴠᴀ ᴘʀᴏɪᴇᴛᴛᴀᴠᴀ ᴀʟ ᴍᴜʀᴏ ʟᴇ ᴏᴍʙʀᴇ ᴅɪ ϙᴜᴀɴᴛɪ ᴏʟᴛʀᴇ ʟᴀ ʙᴀʀʀɪᴇʀᴀ ᴅɪ ᴄɪɴᴛᴀ ᴇ ɪɴ ᴘɪᴇɴᴀ ʟɪʙᴇʀᴛᴀ̀ ᴠɪᴠᴇᴠᴀɴᴏ ʟᴀ ʟᴏʀᴏ ᴠɪᴛᴀ. I ᴘʀɪɢɪᴏɴɪᴇʀɪ ᴘᴏᴛᴇᴠᴀɴᴏ ꜱᴏʟᴏ ɪᴍᴍᴀɢɪɴᴀʀᴇ ᴄᴏᴍᴇ ᴘᴏᴛᴇꜱꜱᴇ ᴇꜱꜱᴇʀᴇ ʟᴀ ʟɪʙᴇʀᴛᴀ̀ ғᴜᴏʀɪ ᴅᴀʟʟᴀ ᴘʀɪɢɪᴏɴᴇ. Oɢɢɪ ɴᴏɪ ꜱɪᴀᴍᴏ ᴅᴇɪ “ᴘʀɪɢɪᴏɴɪᴇʀɪ” ᴘᴇʀ ʀᴇꜱᴘᴏɴꜱᴀʙɪʟɪᴛᴀ̀ ᴇ ꜱᴇɴꜱᴏ ᴄɪᴠɪᴄᴏ ᴍᴀ ᴀʟ ᴅɪ ʟᴀ ᴅᴇʟ “ᴍᴜʀᴏ” ᴇ ϙᴜɪɴᴅɪ ᴀʟʟ’ᴇꜱᴛᴇʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴇ ɴᴏꜱᴛʀᴇ ᴄᴀꜱᴇ ɴᴏɴ ꜱᴇᴍᴘʀᴇ ʀɪꜱɪᴇᴅᴇ ʟᴀ ʟɪʙᴇʀᴛᴀ̀. Iɴ ᴛᴀɴᴛɪ ᴄʜᴇ ᴠᴏʀʀᴇʙʙᴇʀᴏ ʀɪᴍᴀɴᴇʀᴇ “ᴘʀɪɢɪᴏɴɪᴇʀɪ” ᴀ ᴄᴀꜱᴀ ꜱᴏɴᴏ ʀᴇʟᴇɢᴀᴛɪ ɪɴ ᴜɴ ʟᴇᴛᴛᴏ ᴅɪ ᴏꜱᴘᴇᴅᴀʟᴇ ᴀᴛᴛᴀᴄᴄᴀᴛɪ ᴀᴅ ᴜɴ ʀᴇꜱᴘɪʀᴀᴛᴏʀᴇ ᴄʜᴇ ʟɪ ᴛɪᴇɴᴇ ɪɴ ᴠɪᴛᴀ. Iɴ ᴍᴏʟᴛɪ ᴠᴏʀʀᴇʙʙᴇʀᴏ ʀɪᴍᴀɴᴇʀᴇ ᴀ ᴄᴀꜱᴀ ᴍᴀ ɪʟ ꜱᴇɴꜱᴏ ᴅᴇʟ ᴅᴏᴠᴇʀᴇ ʟɪ ᴄʜɪᴀᴍᴀ ɪɴ ᴛʀɪɴᴄᴇᴀ ᴀ ᴠɪɢɪʟᴀʀᴇ ꜱᴜ ϙᴜᴇɪ ʀᴇꜱᴘɪʀᴀᴛᴏʀɪ ᴘᴇʀᴄʜᴇ́ ʟᴀ ᴠɪᴛᴀ ᴘɪᴇɴᴀ ʀɪᴛᴏʀɴɪ ɪɴ ϙᴜᴇɪ ᴘᴀᴢɪᴇɴᴛɪ ᴏɢɢɪ ɪɴ ᴅɪғғɪᴄᴏʟᴛᴀ̀. E ᴄᴏꜱᴀ ᴅɪʀᴇ ᴅᴇɪ ᴛᴀɴᴛɪ ʀᴀɢᴀᴢᴢɪ ᴄʜᴇ ʀɪꜱᴘᴏɴᴅᴏɴᴏ “ᴘʀᴇꜱᴇɴᴛᴇ” ᴀʟ ᴍᴀɴᴛᴇɴɪᴍᴇɴᴛᴏ ɪɴ ᴠɪᴛᴀ ᴅɪ ᴀʟᴄᴜɴɪ ꜱᴇʀᴠɪᴢɪ ᴇꜱꜱᴇɴᴢɪᴀʟɪ ᴄᴏᴍᴇ ᴀᴠᴠɪᴇɴᴇ ɴᴇʟ ꜱᴇᴛᴛᴏʀᴇ ᴀʟɪᴍᴇɴᴛᴀʀᴇ? Sᴏɴᴏ ᴄᴇʀᴛᴏ ᴄʜᴇ ᴀɴᴄʜᴇ ᴀ ʟᴏʀᴏ ɴᴏɴ ᴅɪꜱᴘɪᴀᴄᴇʀᴇʙʙᴇ ʀɪᴍᴀɴᴇʀᴇ “ᴘʀɪɢɪᴏɴɪᴇʀɪ” ɴᴇʟʟᴇ ʟᴏʀᴏ ᴄᴀꜱᴇ. Sᴏɴᴏ ᴄᴇʀᴛᴏ ᴄʜᴇ ᴘʀᴇꜱᴛᴏ ᴇ ᴛᴜᴛᴛɪ ɪɴꜱɪᴇᴍᴇ ꜱᴘᴇᴢᴢᴇʀᴇᴍᴏ ϙᴜᴇʟʟᴇ ᴄᴀᴛᴇɴᴇ ᴄʜᴇ ᴄɪ ᴛᴇɴɢᴏɴᴏ “ᴘʀɪɢɪᴏɴɪᴇʀɪ” ᴇ ᴛᴏʀɴᴇʀᴇᴍᴏ ʟɪʙᴇʀɪ ᴅɪ ᴀʙʙʀᴀᴄᴄɪᴀʀᴇ ɪ ɴᴏꜱᴛʀɪ ᴄᴀʀɪ ᴇᴅ ɪ ɴᴏꜱᴛʀɪ ᴀᴍɪᴄɪ. Mɪ ᴘɪᴀᴄᴇ ᴘᴇɴꜱᴀʀᴇ ɪɴғɪɴᴇ ᴄʜᴇ, ɴᴇʟʟᴀ ʀɪᴛʀᴏᴠᴀᴛᴀ ʟɪʙᴇʀᴛᴀ̀, ɴᴏɴ ᴅɪᴍᴇɴᴛɪᴄʜᴇʀᴇᴍᴏ ᴄʜɪ ᴇᴅ ɪɴ ϙᴜᴇꜱᴛᴏ ᴍᴏᴍᴇɴᴛᴏ, ᴄᴏɴ ꜱᴀᴄʀɪғɪᴄɪᴏ ᴀ ᴠᴏʟᴛᴇ ᴇꜱᴛʀᴇᴍᴏ, ᴄɪ ꜱᴛᴀ ᴘʀᴏᴛᴇɢɢᴇɴᴅᴏ ᴇ ᴄᴜʀᴀɴᴅᴏ. Cᴏᴍᴇ ᴜᴏᴍᴏ ᴅɪ ꜱᴘᴏʀᴛ ɴᴏɴ ᴘᴏꜱꜱᴏ ᴄʜᴇ ʀɪᴘᴇᴛᴇʀᴇ ϙᴜᴀɴᴛᴏ ɢɪᴀ̀ ɪɴᴅɪʀɪᴢᴢᴀᴛᴏ ᴀ Fᴀᴜꜱᴛᴏ Sɪʟɪᴘᴏ (ɪɴᴅɪᴍᴇɴᴛɪᴄᴀᴛᴏ ᴇ ꜱᴛɪᴍᴀᴛᴏ ᴅᴀ ϙᴜᴀɴᴛɪ ʜᴀɴɴᴏ ᴀᴠᴜᴛᴏ ɪʟ ᴘʀɪᴠɪʟᴇɢɪᴏ ᴅɪ ᴀᴍᴍɪʀᴀʀʟᴏ ɪɴ ᴄᴀᴍᴘᴏ, ᴏʟᴛʀᴇ 100 ᴘᴀʀᴛɪᴛᴇ ɪɴ ʀᴏꜱᴀ, ᴇ ᴄᴏɴᴏꜱᴄɪᴜᴛᴏ ᴅɪ ᴘʀᴇꜱᴇɴᴢᴀ) ɪɴ ᴜɴ ʀᴇᴄᴇɴᴛᴇ ꜱᴄᴀᴍʙɪᴏ ᴅɪ ᴍᴇꜱꜱᴀɢɢɪ ᴇ ᴄɪᴏᴇ̀: “Oɢɢɪ ɢɪᴏᴄʜɪᴀᴍᴏ ᴜɴᴀ ᴘᴀʀᴛɪᴛᴀ ᴜɴ ᴘᴏ’ ᴘɪᴜ̀ ᴅɪғғɪᴄɪʟᴇ ᴍᴀ ϙᴜᴀɴᴅᴏ ꜱɪ ᴇ̀ ᴄʜɪᴀᴍᴀᴛɪ ɪɴ ᴄᴀᴍᴘᴏ ꜱɪ ᴠᴀ ꜱᴇᴍᴘʀᴇ ᴘᴇʀ ᴠɪɴᴄᴇʀᴇ! Cᴏꜱɪ ᴄᴏᴍᴇ ғᴀᴄᴇᴠɪ ᴛᴜ”. Aғғʀᴏɴᴛɪᴀᴍᴏ ᴄᴏɴ ᴄᴏʀᴀɢɢɪᴏ ᴇ ᴘʀᴜᴅᴇɴᴢᴀ ϙᴜᴇꜱᴛᴏ ᴀᴠᴠᴇʀꜱᴀʀɪᴏ, ᴇ̀ ғᴏʀᴛᴇ ᴍᴀ ɴɪᴇɴᴛᴇ ꜱᴄᴏʀᴀᴍᴇɴᴛɪ. Lᴏᴛᴛɪᴀᴍᴏ ᴇ ᴠɪɴᴄɪᴀᴍᴏ! Uɴ ᴄᴀʟᴏʀᴏꜱᴏ ᴀʙʙʀᴀᴄᴄɪᴏ ᴀ Iᴠᴀɴ Tʀɪɢᴏɴᴀ ᴇ ᴀ ᴛᴜᴛᴛɪ ɪ ᴛɪғᴏꜱɪ Rᴏꜱᴀ Nᴇʀᴏ>>. Uɴ ᴍᴇꜱꜱᴀɢɢɪᴏ ᴄʜᴇ ʜᴏ ᴅᴇғɪɴɪᴛᴏ "ꜱᴘʟᴇɴᴅɪᴅᴏ" ᴘᴇʀ ʙᴜᴏɴꜱᴇɴꜱᴏ, ꜱᴘᴇʀᴀɴᴢᴀ ᴇ ғᴏʀᴢᴀ... Fᴏʀᴢᴀ ᴅ'ᴀɴɪᴍᴏ... Dɪ ᴠᴏʟᴏɴᴛᴀ̀... Aꜱᴘᴇᴛᴛɪ ᴄʜᴇ ʀɪᴄʜɪᴀᴍᴀɴᴏ ᴀɴᴄʜᴇ ᴀʟʟᴀ ғᴏʀᴢᴀ ғɪꜱɪᴄᴀ. Eꜱᴀᴛᴛᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴜɴ ᴍᴇꜱꜱᴀɢɢɪᴏ ᴀʟʟᴀ "Lɪʙᴏʀɪᴏ Pᴏʟɪᴢᴢɪ" ᴘᴇʀᴄʜᴇ́ ᴅᴀ ᴏɢɴɪ ᴘᴀʀᴏʟᴀ ꜱɪ ᴘᴜᴏ̀ ᴇᴠɪɴᴄᴇʀᴇ ᴇꜱᴀᴛᴛᴀᴍᴇɴᴛᴇ ʟᴀ ᴘᴇʀꜱᴏɴᴀʟɪᴛᴀ̀ ᴅɪ ϙᴜᴇꜱᴛ'ᴜᴏᴍᴏ ᴄʜᴇ ᴘᴇʀ ᴀɴɴɪ ʜᴀ ʀᴀᴘᴘʀᴇꜱᴇɴᴛᴀᴛᴏ ᴛᴀɴᴛᴏ ᴘᴇʀ ᴛᴜᴛᴛɪ ɴᴏɪ ᴛɪғᴏꜱɪ. A ʟᴜɪ ᴠᴀ ɪʟ ɴᴏꜱᴛʀᴏ ʀɪɴɢʀᴀᴢɪᴀᴍᴇɴᴛᴏ ᴘᴇʀ ᴀᴠᴇʀ ᴄᴏʟᴛᴏ ᴘᴇʀғᴇᴛᴛᴀᴍᴇɴᴛᴇ ɪʟ ꜱᴇɴꜱᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ʀɪᴄʜɪᴇꜱᴛᴀ ᴇ ᴘᴇʀ ᴀᴠᴇʀ ᴍᴏꜱᴛʀᴀᴛᴏ ɢʀᴀɴᴅᴇ ᴅɪꜱᴘᴏɴɪʙɪʟɪᴛᴀ̀ ᴇ ꜱᴇɴꜱɪʙɪʟɪᴛᴀ̀. Gʀᴀᴢɪᴇ Lɪʙᴏʀɪᴏ Pᴏʟɪᴢᴢɪ: ɢʀᴀɴᴅᴇ ᴄᴜᴏʀᴇ "ɪɴ Rᴏꜱᴀ&Nᴇʀᴏ".
IVAN TRIGONA
giovedì 26 marzo 2020
BRUNO INCARBONA... pensieri e parole di un cuore Rosanero ai tempi del Coronavirus
Continuiamo a viaggiare tra le pagine dei nostri "ex", coloro i quali hanno avuto e certamente hanno mantenuto, nonostante gli anni trascorsi, un cuore Rosanero. Quest'oggi siamo andati a cercare Bruno Incarbona, terzino sinistro nato proprio a Palermo ma Materano d'adozione che approdò all'ombra del Monte Pellegrino nel campionato di serie B 1991/92, una stagione che lo vide timbrare il cartellino per 26 volte, un'annata maledetta iniziata in panchina da Enzo Ferrari che fu però rilevato in corsa da Gianni Di Marzio che, nonostante un rendimento casalingo da squadra di prima fascia, non riuscì nell'impresa di salvare i rosa a causa della classifica avulsa (fu un campionato dallo strano epilogo per via di alcuni strani risultati nelle ultime giornate che decretarono la retrocessione dei Rosanero). Incarbona, in virtù del buon campionato disputato, rimase anche in serie C1 sotto la guida di Angelo Orazi, disputando ben 29 gare e segnando anche un gol ma, soprattutto, ergendosi spesso a padrone della fascia sinistra. Quella stagione da incorniciare vide i rosa vincere il proprio girone e quindi riconquistare la serie B appena persa ma anche aggiudicarsi per la prima volta nella propria storia la Coppa Italia di serie C. Ho rintracciato Bruno per avere anche da lui una dichiarazione sul momento che stiamo vivendo e lui mi ha risposto così: <<Credo che il momento che stiamo attraversando passerà alla storia. Purtroppo leggo da tutte le parti accuse nei confronti del governo e delle istituzioni. Forse qualche errore è stato commesso ma non sono d'accordo con tutti coloro che sono convinti che se ci fosse stato al governo un uomo alla "Putin" tutto ciò non sarebbe avvenuto senza pensare che, invece, noi abbiamo una mentalità diversa da quelle degli altri paesi e che siamo un popolo che ha sempre fatto tutto e il contrario di tutto. Ora spero che questo INCUBO passi in fretta e che il popolo italiano, come sempre, sappia RIALZARSI anche dopo questa caduta e ricominci nuovamente da capo>>. Il nostro beniamino del giorno concentra, quindi, il proprio pensiero sull'aspetto politico e sociale del fenomeno che stiamo vivendo lasciando spazio alla speranza, colei che, da buon cuore Rosanero, non deve mancare mai!!!
IVAN TRIGONA
mercoledì 25 marzo 2020
GIOVANNI FERRARA... pensieri e parole di un cuore Rosanero ai tempi del Coronavirus
Già dal momento del mio contatto non ho potuto non chiamarlo "Presidente". Perché lui fu il Presidente del Palermo della mia adolescenza, dei miei vent'anni e non riuscirò mai a non chiamarlo così. Giovanni Ferrara, massimo dirigente dei Rosanero dal 1989 al 2000 (periodo intervallato da una parentesi in alternanza con Liborio Polizzi tra la carica di Presidente e di Amministratore delegato) fu il papà di un Palermo che stazionava stabilmente tra le serie C1 e B, dopo la rinascita del 1987 ed il biennio sotto la presidenza di Salvino Lagumina. Un Palermo sicuramente meno "stellare" rispetto alla successiva epoca Zampariniana ma non per questo meno amato da tutta la tifoseria che anche allora, assetata di calcio importante, affollava la "Favorita" facendo registrare spessissimo il tutto esaurito. Giovanni Ferrara fu un Presidente accorto, attento a non fare passi più lunghi delle proprie gambe, spesso molto pragmatico, mai sbruffone, mai sopra le righe... Un vero signore ma allo stesso tempo un vero padre per tutti i giocatori e per lo staff. Mi è capitato personalmente svariate volte d'aver raccolto dalle voci dei beniamini rosa di quel tempo (come Biffi, Modica e tanti altri) il ritratto di un uomo di grande bontà, generosità e correttezza cui i giocatori volevano un gran bene. Si trattava di un calcio già abbastanza diverso, di un "circo" ancora abbastanza attento ad aspetti e valori che si sono andati via via perdendo fino al raggiungimento di una dimensione, quella attuale, totalmente più vicina ad un pianeta economicamente (e moralmente) distante anni luce. Ho, tuttavia, disturbato Giovanni Ferrara nella quiete di casa sua in un momento difficile come quello che stiamo vivendo proprio per conoscere il suo pensiero al riguardo e lui si è lanciato subito, con grande disponibilità, in un'analisi minuziosa relativa agli aspetti prettamente sportivi del momento e ciò non per superficialità bensì per il forte rispetto verso tutti coloro che in questo momento stanno giocando la loro partita più importante contro il Coronavirus e ancor più verso chi, questa partita, l'ha già persa. <<Purtroppo - esordisce - a complicare questo campionato, che nel suo procedere ci ha dato grandi soddisfazioni, è arrivata questa terribile pandemia. Nessuno può sapere quando questo riprenderà e se riprenderà. Qualcuno ipotizza, alla ripresa, di fare due partite alla settimana, altri che si debba procedere con i play off, altri, infine, che lo si debba considerare concluso e procedere in conseguenza alle promozioni e alle retrocessioni. Vedremo cosa accadrà, ma l'essere al primo posto con ben 7 punti di vantaggio sulla seconda ci deve far stare sereni perché la posizione in classifica del Palermo è espressione del suo valore e qualunque decisione non può prescindere da questo dato di fatto>>. Ferrara rassicura così, subito, i tifosi che sempre continua a rispettare profondamente aggiungendo ancora una menzione ai supporters ed una lode anche all'attuale dirigenza: <<Merito ai palermitani che hanno sostenuto la squadra con grande entusiasmo ed alla dirigenza che ha fatto quanto era nelle sue possibilità affrontando questa impresa con grande impegno e passione. Consentitemi, infine, di porgere il mio più affettuoso abbraccio al presidente Dario, che conosco fin da ragazzo, per il gran cuore profuso in questa affascinante avventura che sarà certamente gratificata dal successo che città e dirigenza meritano. Un forte abbraccio a tutti e FORZA PALERMO!!!>> Ferrara, il Presidente Ferrara, ci saluta chiudendo da tifoso vero e lasciandomi dentro, in fondo al cuore, un alone di nostalgia per un tempo passato, forse più avaro di successi ma tanto, tanto più denso di seguito e di partecipazione emotiva privi di alcuna condizione se non quella di poter sperare, anno dopo anno, di poterci ritrovare lassù, dove anche allora volavano le Aquile.
IVAN TRIGONA
IGNAZIO ARCOLEO... pensieri e parole di un grande cuore Rosanero ai tempi del Coronavirus
Viviamo tutti dei giorni anomali, immersi in ritmi inusuali, costretti in spazi obbligati e a doverci quasi inventare la maniera di far trascorrere un tempo che si è improvvisamente dilatato, per sopravvivere perfino ai nostri pensieri ed alle nostre preoccupazioni oltre che al "Covid 19" che si è annidato pericolosamente nelle nostre vite. Ed è proprio nella spasmodica ricerca del proiettarsi mentalmente verso pensieri piacevoli che ho pensato di coinvolgere i miei beniamini di sempre, gli ex giocatori del mio, nostro Palermo e quando pensi a qualcuno che Rosanero lo è stato ma continuerà ad esserlo a vita non puoi non pensare a lui, a Ignazio Arcoleo, giocatore, bandiera, capitano, allenatore, uomo vero, esempio puro di ciò che possa significare portare l'aquila Rosanero tatuata sul proprio cuore oltre che sulla propria carne. Il suo pensiero si articola come un crescendo di sensazioni, di passione, di dolore, di preoccupazione ma anche di amore e di speranza: <<Come tutti, anche io sono in quarantena per dare il mio contributo alla vittoria della scienza medica sul coronavirus. Provo dolore e tanta tristezza per tutte le vittime e per i tanti ammalati che lottano disperatamente per salvarsi e sono in ansia perenne per la salute dei miei familiari, dei tantissimi amici, di tutti gli italiani e di tutti i popoli minacciati dalla pandemia. I miei idoli, in questo delicato momento, sono tutti i medici, gli infermieri, il personale del pronto intervento, del 118, delle forze dell'ordine, e della protezione civile. Tutti coloro, insomma, che sono al fronte e combattono questa guerra>>. Le parole di Arcoleo incarnano il pensiero del padre, del marito, del parente, dell'amico, del collega o del cittadino ideale, di colui che nel proprio intimo si sente vicino con la mente e con l'anima a tutti coloro che vivono questo momento storico da protagonisti provando a fare la propria parte per dare un contributo contro un nemico comune, la squadra da battere del momento, non ultimi i lavoratori che vivono queste giornate con spasmodica attesa per capire cosa sarà del futuro loro e delle loro famiglie: <<Il mio pensiero va a tutti i lavoratori costretti a stare a casa senza lavoro, a tutti gli imprenditori ed a tutti i commercianti costretti a chiudere i loro negozi e soprattutto a tutte quelle persone che erano già senza lavoro...>> senza dimenticare gli stessi calciatori che, soprattutto nelle categorie minori non sempre godono di condizioni economiche eccelse: <<Penso anche a tutti i calciatori e a tutto il mondo sportivo professionistico e non che si è dovuto fermare... a tutti gli sportivi ed ai tifosi delle squadre di calcio che sono in ansia per la conclusione dei campionati. Ritengo che questi potranno riprendere solo quando il virus sarà debellato e non sarà certo in tempi brevi. Nessuno può dire quali decisioni verranno prese nel caso in cui la ripresa del paese iniziasse dopo la fine naturale dei campionati. Di sicuro ci sarà un ridimensionamento dei budget a disposizione delle squadre di calcio perché la crisi economica si farà certamente sentire nel breve termine>>. L'Arcoleo-pensiero si conclude con un possibile risvolto ed una speranza che il tecnico mondellano rivolge ad uno dei suoi pallini: i giovani calciatori, proprio quella categoria nella quale Arcoleo ha sempre e coraggiosamente puntato nelle proprie squadre tra le quali proprio il mitico "Palermo dei picciotti": <<Molte società di calcio potrebbero cambiare proprietà, altre per sopravvivere dovranno valorizzare i giovani calciatori della loro "cantera">> il ché, detto da un personaggio del suo spessore e della sua esperienza ci giunge proprio come un'eventualità assolutamente verosimile e chissà che proprio un tecnico di tale fattura non potrà rappresentare proprio la salvezza per molte società. Grazie, Maestro Ignazio... Il tuo punto di vista, la tua testimonianza sono e saranno sempre per tutti noi, tifosi Rosanero, un punto fermo nel mare agitato di questi giorni... Grazie per esserci sempre!!!
Ivan Trigona
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