Il Palermo 1994/95 viene “costruito” da Perinetti per tentare il grande salto nella massima serie dopo oltre vent'anni di purgatorio (o di inferno). A Salvemini viene consegnata una vera e propria corazzata con l'arrivo di Pietro Maiellaro, Antonio Criniti, Mirko Taccola, Gianluca Petrachi, Sasà Campilongo, Beppe Iachini, Massimo Brambati. Quel Palermo inizia ad intraprendere la politica dei giovani locali concedendo spazio, durante la stagione, ai vari Sicignano, Assennato, Campofranco, Pisciotta, Di Somma, Lo Nero, Balsamo, Tasca, Colletto e Giacomino Tedesco. I risultati tardano ad arrivare ed infatti la prima vittoria giunge alla 5° giornata. I rosa alternano acuti, come la vittoria per 7-1 a Lecce con cinquina di Campilongo, a sonore batoste, come il 4-1 subìto a Vicenza. Il rapporto tra Salvemini e la società, però, presto si logora e così la panchina viene affidata in corsa al compianto Gianpiero Vitali ma al termine del campionato la squadra si piazza al 12° posto: un totale fallimento rispetto ai programmi ed agli investimenti realizzati. Qui sotto la formazione: in piedi Brambati, Taccola, Ferrara, Biffi e Mareggini, in basso: Maiellaro, Battaglia, Caterino, Pisciotta, Iachini e Campilongo.
Ivan Trigona
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