Il nostro percorso giunge alla
stagione 1995/96, quella del cosiddetto “Palermo dei picciotti” così ricordato
perché annoverava nella sua rosa i palermitani Vasari, Galeoto, Giacomo
Tedesco, Assennato, Di Somma, Lo Nero, Beppe Compagno, Pisciotta, i giovanissimi
Cardinale, Giancarlo Ferrara, Parisi e i siciliani Barraco, Lucenti e Tasca.
Nel corso dell'estate Giovanni Ferrara rileva l'intero pacchetto della società
estromettendo del tutto Liborio Polizzi e, sotto spese, dà vita a un Palermo
del tutto in economia con un tecnico proveniente dal Trapani, rivelazione della
Serie C, il "palermitanissimo" Ignazio Arcoleo, e tantissimi innesti
dalla formazione Primavera. La nuova avventura inizia con delle vere e proprie
"ripetizioni" tecnico-tattiche preritiro che Arcoleo impartisce ai
più giovani nel corso dei mesi estivi per poi proseguire con i primi assaggi
della bellissima stagione che di lì a poco si sarebbe vissuta: in Coppa Italia
vittoria ad Acireale, poi in casa, in una splendida serata di fine agosto, mettendo
sotto con 3 gol un Parma stellare. La Coppa Italia vedrà poi il Palermo
nuovamente vittorioso contro il Vicenza (ai tempi in serie A) ma dovrà, in
seguito, cedere le armi alla Fiorentina, ai quarti, pur avendo ben figurato
anche contro la stessa viola. In campionato il Palermo inanella ben 11
risultati positivi in altrettante partite iniziali. È l'anno della
consacrazione di Tanino Vasari, di Gianluca Berti, di Giacomino Tedesco, di
Ciccio Galeoto e di tanti altri. Dopo averci fatto sognare, quel Palermo
termina la stagione al settimo posto ma con interessanti prospettive per il
futuro. La formazione di qui sotto vede in piedi, da sinistra Biffi, Barraco,
Di Già, Ciro Ferrara, Scarafoni e Berti. In basso: Tedesco, Vasari, Galeoto,
Caterino e Beppe Iachini.
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