domenica 3 settembre 2017

I MIEI PALERMO: 2003/04



Dopo aver sfiorato la possibilità di giocarsi la promozione, nella stagione 2003/04 il Palermo si ripresenta ai nastri di partenza tirato a lucido, rinnovato e ulteriormente rinforzato in tutti i ruoli. Il Mister è Silvio Baldini, già apprezzato tecnico dell'Empoli noto per il suo carattere schietto da toscanaccio senza timori reverenziali. Vengono acquistati svariati giocatori di categoria superiore: Berti in porta, Atzori, Corini, Luca Toni, Michele Ferri, Vannucchi, Gasbarroni, Terlizzi, tornano in maglia rosa Tanino Vasari e Francuzzo Brienza e poi, nel mercato di riparazione, vengono ingaggiati anche i gemelli Antonio ed Emanuele Filippini, il brasiliano Jeda, il terzino Fabio Grosso e il centrale difensivo Beppe Biava: una vera e propria corazzata!! A gennaio i rosa sono terzi in classifica ma la squadra di Baldini non gioca bene e perde addirittura in casa con la Salernitana. È a questo punto che scoppia la prima grana “Zampariniana”: Baldini dichiara in conferenza stampa senza peli sulla lingua che "Il presidente rompe i...” cosiddetti, con i suoi continui attacchi settimanali e il friulano risponde da par suo licenziandolo in tronco e prendendo al suo posto Francesco Guidolin. Il Palermo ingrana la quinta, mette la freccia e si laurea campione del torneo cadetto battendo numerosi record e ritrovando la serie A dopo ben 31 anni. Singolare che a siglare l’ultimo gol di questa trionfale stagione, nell’ultima di campionato contro il Bari al Barbera, sia proprio uno dei "picciotti", quel Tanino Vasari che era andato via mestamente dopo un'amara retrocessione di qualche anno prima ma che aveva promesso al suo papà, prima che questi morisse, che avrebbe riportato in serie A la sua squadra del cuore. I rosa giocano bene e divertono; dopo le prime 7 partite all'asciutto Luca Toni conquista lo scettro di capocannoniere del campionato siglando ben 30 reti; Corini, Zauli e Brienza incantano con i loro colpi e l'immensa tecnica; i gemelli Filippini stupiscono per il loro dinamismo; Berti in porta è una certezza; Fabio Grosso sulla fascia sinistra asfalta chiunque gli si trovi dinnanzi e in difesa Biava si rivela una gran sorpresa e, assieme a Michele Ferri, Terlizzi, Conteh, Accardi e al rumeno Nastase forma una linea arretrata senza pari ben supportati dalle dighe Di Donato e Mutarelli. Memorabile una città di Palermo totalmente tinta di rosa in ogni dove, completamente vestita a festa, felice e festosa come raramente accaduto nella propria storia. Qui sotto si riconoscono, in piedi da sinistra: Atzori, Zauli, Toni, Michele Ferri, Conteh, Berti. In basso: Di Donato, Corini, Vasari, Mutarelli e Accardi.

Ivan Trigona


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