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venerdì 29 settembre 2017
I MIEI PALERMO: 2011/12
La stagione 2011/12 rappresenta il momento di svolta tra il primo Zamparini (il Presidente dei record, il Presidente dai mille progetti, il Presidente capace di portare a Palermo campioni di enorme caratura) e il Zamparini 2.0 (il Presidente della smobilitazione, il Presidente mercenario, il Presidente spietato ed incapace di costruire una squadra decente seppur con poco denaro disponibile). Dopo la finale di Coppa di Roma Maurizio Zamparini aveva già preannunciato una sorta di rivoluzione lasciando intravvedere la voglia o la necessità di smantellare quella squadra che pareva necessitare solo di qualche puntello per poter spiccare il volo. Alla luce di quanto espresso dal presidente l’allenatore Delio Rossi rassegna le proprie dimissioni ed al suo posto viene ingaggiato il promettentissimo Stefano Pioli. Quest’ultimo parte in sordina ma, soprattutto, sembra legare pochissimo sia con il proprio datore di lavoro che con l’ambiente palermitano per via di quel carattere schivo e ombroso che poco si addice ad una piazza come Palermo. Il ruolo di DS viene assegnato al giovane Sean Sogliano di cui si dice un gran bene. Il Palermo deve registrare le partenze eccellenti del gioiello Pastore e poi di Sirigu, Nocerino, Liverani, Carrozzieri, Bovo, Cassani, Raggi, Glik, Goian e del giovane Darmian rimpiazzati dai mediocri Tzorvas, Mantovani, Mauro Cetto, Silvestre, Eros Pisano, Edgar Alvarez, Della Rocca, Lores Varela, Eran Zahavi e dal futuro capitano Edgar Barreto. Parte il processo di indebolimento della rosa. I Rosanero iniziano la stagione impegnati ben presto nel terzo turno preliminare di Coppa Uefa ma il doppio pareggio con gli svizzeri del Thun li vedono estromessi praticamente subito. Il gioco latita e l’ultimo giorno di mercato il tecnico Pioli viene esonerato: la squadra viene affidata al giovane trainer della Primavera Devis Mangia, ex mister dei miracoli del Varese primavera. Mangia sembra il portatore di un calcio innovativo e molto efficace ed inizia il campionato battendo per 4-3 l’Inter del “Principe” Diego Milito. Con Mangia la squadra sembra dover decollare ma, in realtà, alterna vittorie e sconfitte quasi cadenzate. Il primo di novembre, per dissapori con Zamparini si dimette all’improvviso il DS Sogliano che viene rimpiazzato da Cattani. Il Palermo stabilisce il record di vittorie consecutive in casa in serie A ma, dopo un miniciclo fatto da un pareggio e 2 sconfitte, a metà dicembre anche il tecnico di Cernusco sul Naviglio viene fatto fuori dall’ira Zamparinese. Dopo 10 anni fa ritorno a Palermo il redivivo Bortolo Mutti che riparte da Palermo-Napoli dei primi di gennaio, gara perduta malamente tra le mura amiche. Nella sessione invernale si tenta di acquisire un minimo di qualità acquistando il portiere Viviano e poi ancora Massimo Donati e Franco “El Mudo” Vazquez. Nel mese di marzo altra commedia tragicomica al Barbera: il Responsabile dell’Area Tecnica Christian Panucci molla subito il proprio incarico per differenza di vedute con il Presidente. Il campionato dei ragazzi di Mutti e del suo secondo Mauro Di Cicco procede con un’alternanza di risultati che al termine porterà i rosa al 16° posto finale. Qui sotto, in piedi: Pisano, Balzaretti, Silvestre,Della Rocca, Tzorvas e Ilicic. Accosciati: Hernandez, Alvarez, Barreto, Migliaccio e Miccoli.
Ivan Trigona
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