sabato 4 aprile 2020

GIORGIO OLIVARI... pensieri e parole di un cuore Rosanero ai tempi del Coronavirus

Nell'estate del 1992 approdó alle pendici del Montepellegrino un giocatore di 26 anni che proveniva da 2 splendidi campionati nelle fila del Licata che allora militava ancora in serie C1, in piena fase discendente dopo i fasti del periodo zemaniano. Quel ragazzo si chiamava Giorgio Olivari e il Palermo lo ingaggió per rinforzare una squadra che doveva puntare senza sé e senza ma alla vittoria del campionato ed alla risalita in serie B. Era il Palermo di Angelo Orazi, il suo capitano era Massimo Favo, il capocannoniere sarebbe stato Luca Cecconi e Giorgio avrebbe dovuto farsi largo in un reparto che annoverava, oltre allo stesso Favo anche Valentini, Spigarelli e Campofranco. Olivari seppe farsi apprezzare per la sua serietà, per l'impegno, sempre massimo, sia in campo che negli allenamenti e per non aver mai tradito le attese ogni volta in cui venne chiamato in causa. Era un giocatore importante per gli equilibri di quella squadra che riuscì nella doppietta: vittoria del campionato e della Coppa Italia di categoria. Olivari si ritaglió un discreto spazio risultando presente in 22 gare. Ciò non bastò, comunque, a convincere i dirigenti del Palermo a confermarlo anche nella stagione successiva e così le strade di Giorgio e del Palermo si separarono anche se il giocatore rimase in Sicilia approdando al Giarre, ancora in C1. Trascorsi 6 anni, per quegli strani percorsi del destino, le strade di Olivari e del Palermo si ricongiunsero. Dopo due stagioni di C1 e all'indomani della cocente delusione per la sconfitta subita ai playoff per approdare in serie B, ad opera del Savoia, che portò ad una sorta di rifondazione dell'organico Rosanero, Olivari venne richiamato quale elemento d'esperienza tornando ad indossare, quindi, la maglia rosa. Era la stagione 1999-2000, quella del passaggio di consegne da Ferrara a Sensi, quella dell'avvicendamento in panchina tra Morgia e Sonzogni ma anche quella del terzo fallimento consecutivo nella scalata alla serie B. Quel Palermo si classificó 6° e Olivari gioco 19 volte segnando una rete. Due diverse esperienze in altrettante fasi della sua vita e ad età sensibilmente diverse non hanno fatto altro se non creare un legame molto solido tra Olivari e l'ambiente Rosanero. Ho chiesto anche a Giorgio un suo punto di vista sul momento-Coronavirus e lui ha colto la palla al balzo per rilasciare sul gruppo web "Palermo in Rosa&Nero" una dichiarazione che ripropongo qui di seguito: <<Sono veramente onorato di condividere con voi tifosi un piccolo pensiero di speranza e positività... Credo che solamente tre mesi fa nessuno avrebbe potuto immaginare, neanche con la più fervida fantasia, uno scenario così assurdo come quello che stiamo vivendo. Ma credo anche che nessuno avrebbe immaginato quanta forza e coraggio siamo in grado  di tirare fuori noi Italiani!!! State certi che a breve avremo ancora una volta dato esempio al mondo della nostra capacità di unione nei momenti di difficoltà!!! Come al solito ce la faremo!!! E, comunque, sempre FORZA PALERMO!!!!>>. Un pensiero maturo, positivo, da vero leader carismatico, consapevole della forza e delle potenzialità del proprio gruppo che in questo caso è un gruppo molto ampio... Una rosa composta da circa 55 milioni di giocatori... La squadra è la nostra Nazione, i giocatori siamo tutti noi. In quanto a noi tifosi Rosanero non possiamo non sentirci fieri d'essere ancora nel cuore di Giorgio Olivari così come lui, glielo assicuriamo, è rimasto nei nostri!

IVAN TRIGONA


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