martedì 7 aprile 2020

GRAZIANO PIAGNERELLI... pensieri e parole di un cuore Rosanero ai tempi del Coronavirus

Nel corso della propria, lunghissima, storia in chiaroscuro, o meglio, in Rosa&Nero, il Palermo ha vestito di questi colori unici, per noi letteralmente meravigliosi, migliaia di calciatori. Ha ospitato campioni e brocchi, giovani e calcisticamente anziani, punte divenute "Bomber", centrocampisti geniali, difensori insuperabili e portieri straordinari... Ecco... Proprio nel ruolo di estremo difensore il Palermo si è spesso distinto, scoprendo nuovi talenti, consacrando professionisti già esplosi o rilanciando atleti in fase calante. Ma raramente, soprattutto fino agli anni 80, la maglia da portiere del Palermo è mai andata a vestire "guardiapali" poco affidabili. Ci siamo così avvicinati al Cuore Rosanero di oggi... Abbiamo parlato dei portieri, abbiamo parlato degli anni 80... Lui è Graziano Piagnerelli, portiere di spessore arrivato a Palermo nel 1981 dal Pescara, a 24 anni, fresco di retrocessione dalla massima serie ai cadetti ma dalle ottime credenziali, rimasto sulla Conca d'oro per due stagioni, fino al 1983. Nel primo campionato, con Mimmo Renna in panchina, Piagnerelli dovette fare i conti con qualche problema fisico che lo costrinse a dividere la stagione con Cesidio Oddi. Parliamo di un Palermo tra i più amati di ogni tempo e di un campionato eccezionale, esaltante fino alla fine. Era il Palermo di De Rosa, Montesano, Lopez, De Stefanis, Gasperini, Volpecina, Vailati, Di Cicco... Fu anche l'ultimo anno di Capitan Silipo in maglia Rosanero. Quel Palermo lottó a lungo per uno dei tre posti utili per la promozione in serie A ma poi, a fine campionato, i rosa mollarono di schianto fallendo delle sfide fondamentali che li attardarono in classifica fino a relegarli ad un settimo posto finale che oggi, per chi legge, potrebbe non dir granché. Graziano scese in campo 15 volte e subì 18 reti. Fu riconfermato anche per la stagione successiva quando la società fu rilevata da Roberto Parisi, che la acquistó da Gaspare Gambino, ed in panchina fu confermato Mimmo Renna, un signor-allenatore che avrebbe meritato una carriera migliore di quella che poi ebbe. La formazione rosa venne quasi del tutto mantenuta. Il fortissimo blocco che aveva lottato per la A fu riconfermato in toto ed arrivarono alcuni giocatori acquistati per rinforzare ulteriormente quella squadra già molto forte: Venturi, Odorizzi, Gorin, Marmaglio, Fattori su tutti. Ma visto che il calcio non è mai stato una scienza esatta accadde che quella squadra, invece, non decolló anzi, deluse incredibilmente le aspettative dei tifosi. Renna fu esonerato, la squadra affidata prima a Carmelo Del Noce, in assenza di una reazione tornò ben presto allo stesso Renna che terminò la stagione, sfiorando, questa volta, la C. Il Palermo terminò al 15° posto e Piagnerelli giocó ben 33 gare subendo 41 gol. Durante la successiva campagna acquisti i dirigenti Rosanero decisero di cambiare tantissimo e per il ruolo di portiere virarono su Paleari cedendo Piagnerelli ai cugini del Messina. Di lui personalmente ricordo tantissime grandi parate, mi piaceva davvero tanto veder volare plasticamente quel portiere... Ricordo che Piagnerelli mi aveva fatto innamorare del ruolo del portiere tanto che il regalo che chiesi a mio padre per il mio sesto compleanno fu un paio di guanti da portiere ed uno di ginocchiere. Ero molto piccolo ma ricordo quei due campionati molto ma molto bene. La mia passione era già fortissima. Ho rintracciato Piagnerelli a cui ho chiesto il suo parere personale circa la situazione Coronavirus che stiamo vivendo. Graziano mi ha risposto così: <<Il mio pensiero vola a Palermo dove ho lasciato un pezzo di cuore. I colori, la squadra, la classifica: nulla è più importante della salute delle persone. Restiamo a casa e ne verremo fuori presto così come presto ritroveremo il nostro Palermo là dove gli compete: in Serie A>>. Le parole di Piagnerelli lasciano trasparire ancora un sentimento di affetto verso una città che lo ha amato e verso dei colori per i quali ha dato il massimo. Graziano ed il Palermo non si incrociarono più, forse solo da avversari, ma i cuori Rosanero volano alto, volano ben oltre una traversa, oltre uno stadio... Poi, magari, si riincontrano, dopo anni, tanti anni, confessandosi che, malgrado il tempo trascorso, ci si è voluti bene. E allora: un abbraccio, Graziano, portierone di una squadra di quasi quarant'anni orsono che ci fece tanto sognare!

IVAN TRIGONA 




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